Il suo terrore, come tutti i bambini, non era nei confronti del buio. “Io avevo paura del corridoio di casa. Era una forma perfetta di terrore: puro, senza condizionamenti”. Scrive così Dario Argento nella sua “autobiografia horror” dal titolo più che eloquente: Paura.
Nato in una famiglia in cui il cinema “si respirava”, divoratore onnivoro già nell’infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a Parigi, il giovane Argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica – dove il carattere solitario e l’immaginazione debordante trovano terreno fertile. Cresciuto, l’incontro decisivo sarà con Sergio Leone, per il quale insieme a Bernardo Bertolucci scrive il soggetto di C’era una volta il West. Quando nel 1970 esce il suo primo, fortunato (ma la fortuna si crea) film – L’uccello dalle piume di cristallo, che incasserà al botteghino un miliardo e quattrocento milioni di lire – in poco tempo il nome di Dario Argento fa il giro del globo. È così che vedono la luce capolavori come Profondo rosso e Suspiria. Sfogliando le pagine di Paura il messaggio che arriva al lettore è quello di un uomo che racconta profondamente di sé, limpido com’è nel suo carattere (schivo). La vita, i film, i sogni e le ossessioni che da sempre accompagnano Dario Argento emergono dirompenti, e a fianco della figura del grande regista romano s’intravedono le inquietudini di un uomo appassionato del cinema e della vita. A cura di Marco Peano.
Einaudi
Pagine: 354
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 19.50 euro
Info: www.einaudi.it
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